Per stimare la produzione legnosa fornita da un bosco è necessario conoscere le principali utilizzazioni forestali e i parametri di valutazione della quantità di prodotto ottenibile.
La dendrometria (dendron = albero, metron = misura) studia l’accrescimento delle piante e i procedimenti per determinare il volume degli alberi in piedi o abbattuti e la massa legnosa di un intero bosco (cubatura).
L’età delle piante può essere richiesta ad esempio per l’uso delle tavole alsometriche. Se le piante sono abbattute l’età si determina contando gli anelli annuali nella sezione del taglio, avendo l’avvertenza di aggiungere gli anni che la pianta ha presumibilmente impiegato per arrivare all’altezza a cui è stata tagliata. Nel conteggio vanno trascurati gli anelli che non compiono l’intero giro (anelli falsi o doppi). Se alla vista gli anelli risultano piuttosto confusi, si spennella la sezione di taglio con una soluzione diluita di violetto di anilina, sostanza che rende i cerchi legnosi più visibili. Se occorre determinare l’età delle piante in piedi si ricorre al succhiello di Pressler, strumento che, avvitato nel tronco nella direzione del raggio, consente di estrarre un cilindretto (truciolo) di legno; mediante un apposito ago si toglie il truciolo dal succhiello e quindi si contano gli strati legnosi (corrispondenti agli anelli della sezione trasversale). Si misura il raggio del tronco e la lunghezza del truciolo (l); indicando con n il numero di strati legnosi contati nel truciolo, una semplice proporzione fornirà l’età della pianta (x):
l : r = n : x
da cui si ottiene:
x = (r x n)/ l
L’estrazione del truciolo dal tronco deve avvenire al più basso livello possibile.
Succhiello di Pressler
Due sono le misure che in genere si richiedono per calcolare il volume di una pianta: il diametro e l’altezza della pianta stessa.
Il diametro delle piante (misurato a petto d’uomo, cioè a un’altezza di 1,30 m circa dal suolo) si misura mediante:
Cavalletto dendrometrico
La valutazione dell’altezza può essere effettuata con modalità diverse o con l’ausilio di strumenti più o meno complessi, chiamati ipsometri.
Tra i più semplici e tradizionali procedimenti, diversi si basano sulla similitudine dei triangoli. Ricordiamo:
Talvolta si ricorre ad appositi strumenti (ipsometri), tra i quali i più semplici sono ancora basati sulla similitudine dei triangoli (Croce del boscaiolo). Gli ipsometri moderni sono strumenti ottici con i quali l’operatore, ponendosi a determinate distanze dalla pianta, è in grado di leggere direttamente l’altezza in base a relazioni trigonometriche (Ipsometro di Leiss e Ipsometro Suunto).
Diversi sono i metodi che permettono di cubare i tronchi abbattuti. Si può stabilire a quale solido geometrico può essere assimilato e ricorrere ai prototipi dendrometrici. In pratica, però, ben difficilmente si ricorre a questo procedimento preferendo alcune formule semplicissime fra le quali ricordiamo:
Questa formula fornisce all’incirca lo stesso risultato della formula di Huber e può essere usata in alternativa. In tutte le formule di cui sopra il volume viene calcolato comprendendo oppure no lo spessore della corteccia nella misura dei diametri, a seconda delle consuetudini commerciali locali.
Queste formule vengono utilizzate per la cubatura dei tronchi non squadrati (tondame).
Cubatura dei tronchi squadrati (travame)
La cubatura del travame e di altri assortimenti mercantili (tavolame, dogame, traversine ferroviarie) si rende necessaria nella commercializzazione del legname già lavorato e raramente riguarda la stima dei boschi, poiché il selvicoltore normalmente vende il tondame. Talvolta il mercato richiede allo stesso selvicoltore un legname già sgrossato, per cui possono servire particolari formule.
Per i tronchi squadrati a spigolo vivo soltanto in basso, smussati nella parte intermedia e lasciati tondi o appena sbozzati all’estremità superiore, il volume è dato dalla formula del quarto senza deduzione (empirica):
La cubatura di alberi in piedi può riguardare il tronco da lavoro (volume cormometrico) e il legname minuto.
Cubatura del tronco da lavoro
La valutazione del volume dei tronchi per alberi in piedi può farsi col metodo dei prototipi dendrometrici, oppure con metodi pratici o empirici.
Nella pratica estimativa la ricerca analitica del prototipo dendrometrico richiederebbe troppo tempo, per cui si preferiscono i metodi empirici non molto precisi ma in compenso assai rapidi.
Disponendo di un ipsometro e del solo cavalletto dendrometrico, il calcolo del volume cormometrico deve farsi in base a due soli dati: il diametro del tronco a petto d’uomo e l’altezza totale dell’albero o altezza dendrometrica.
Ricordiamo:
Cubatura del legname minuto
Il volume dei rami e del cimale di alberi d’alto fusto in piedi può essere stimato solo con grossolana approssimazione sulla basa di dati medi statistici. Per alcune essenze i manuali forniscono il volume stero del legame minuto ottenibile da un singolo albero di dato diametro. Più spesso è indicata la percentuale media di legname minuto rispetto al volume dendrometrico dell’albero. Esistono anche tavole che, in funzione del diametro a petto d’uomo e dell’altezza dendrometrica (tavole a doppia entrata), oppure in funzione del solo diametro (tavole a una sola entrata), forniscono il volume medio del legname ottenibile da un albero. Si chiamano genericamente tavole stereometriche e si distinguono in tavole cormometriche, se forniscono il volume del solo tronco da lavoro, e tavole dendrometriche, se forniscono il volume dell’intero albero, suddiviso nei principali assortimenti.
La validità delle tavole stereometriche si basa sul postulato empirico della dendrometria, secondo il quale gli alberi di una stessa specie e delle stesse dimensioni di diametro e altezza, viventi in boschi ugualmente governati e trattati, tendono ad avere la stessa forma e quindi lo stesso volume. Le tavole stereometriche sono quindi tanto più valide quanto più sono specifiche e locali.
Cubatura della ramaglia
La cubatura del legname minuto, data la sua forma assolutamente irregolare, non può essere effettuata per alberi in piedi, ma solo dopo il loro abbattimento. Il legname minuto può essere cubato mediante due procedimenti:
Poiché la massa legnosa totale di un bosco risulta dalla somma delle masse legnose dei vari alberi che lo compongono, essa è teoricamente determinabile quando si conosca il numero degli alberi presenti nel bosco e il volume di ciascuno di essi.
Contare tutti gli alberi del bosco è possibile per boschi di piccola superficie, ma determinare il volume di ciascuna pianta richiederebbe comunque molto tempo e risulterebbe assai dispendioso. Conviene, allora, valutare la massa legnosa del bosco mediante altri metodi che risultano assai più rapidi e i cui risultati sono, ai fini pratici, più che soddisfacenti. Quelli di uso più frequente sono:
Le tavole alsometriche forniscono il volume medio della massa legnosa (cormometrico o dendrometrico) di un ettaro di bosco coetaneo di sviluppo normale (in funzione dell’età delle piante e della classe di fertilità).
Tronchi di Douglasia (foto www.agraria.org)